lunedì 7 novembre 2011

Nuova Vita

Titolo: Nuova Vita
Tecnica: grafite e acrilici su tela (60x80)

Questo è un dipinto finito da poco, giusto qualche giorno.
Ho pregato tanto quando era ancora un'idea, poi uno schizzo e mentre dipingevo. Pregavo che su quella tela potessi dipingere qualcosa che facesse piacere a Dio, che parlasse al cuore delle persone.
Io penso che non sia difficile capirne il significato, alcune persone a me molto care lo hanno colto subito, hanno sentito un' emozione dentro, provato dei sentimenti, dei ricordi...proprio ciò che volevo esprimere e comunicare, e di questo sono grata a Dio!
Riassumo di seguito il messaggio che contiene.


E' subito evidente che si tratta di un volto diviso a metà, nella metà di sinistra il volto è triste, angosciato, l'espressione e i colori lo sottolineano.

 Una donna con le sembianze di un albero a sinistra ne spiega il perchè: essa ha un vuoto interiore. Nella propria vita affonda le sue radici in una terra che sembra evanescente, che non ha certezze, quindi nelle cose materiali; i suoi rami non danno frutto, sembrano non avere più vitalità e ciò perchè una persona può fare mille cose, trovarsi mille impegni, riuscire anche in certe imprese ma alla fine, nei momenti di profonda riflessione, in  quei momenti in cui rimarrà sola con se stessa e guarderà dentro il proprio cuore,  scoprirà che  nessuna di quelle cose durante la sua esistenza ha colmato quel vuoto in fondo al cuore. 
Tutte le cose che fa, come foglie secche vanno via, lei cerca di trattenerle attraverso una rete di sistemi alla quale vuole appartenere per sentirsi valida, sentirsi viva... ma tutte le sue opere, (le foglie) continueranno a scivolare via. E' in un ambiente scuro, anche se in lontananza esiste qualche bagliore di luce, le tenebre stanno per avvolgere il suo essere. 
 
L'altra metà del viso è quella che sceglie Dio, che è rinata spiritualmente, che aspira alle cose di Dio. E' solare, vitale, e sorride.  La figura vicino a destra, al contrario dell'altra, sembra eterea, volare verso l'alto, nessuna radice in una terra che passa in fretta. E' più il lato spirituale che viene sottolineato: la sua vita rifiorisce, la rete si scioglie ed ecco che si trasforma in steli con foglie che seguono il movimento dei fiori, dei petali che danzano davanti alla luce celeste e divina dalla quale la nuova donna, la nuova vita, si lascia inondare.
 E' un dipinto sentito, una testimonianza personale.




Ho visto i due volti da piccola, nell'espressione di mia madre. In un momento di depressione, dopo aver fatto tanto, nell'aver dato amore e conforto a chi ne aveva bisogno, una profonda paura e solitudine la rapì. Nel suo cuore capì che tutte le cose che poteva fare, non servivano a colmare il vuoto interiore che ogni uomo prima o poi sente. Aveva improvvisamente paura della sofferenza, della morte ... Lei pensava si trattasse di quella fisica, ma oggi sono sicura che direbbe spirituale. Difatti come conseguenza, senza che nessuno le dicesse niente, cominciò a leggere un libro di racconti biblici per bambini che io avevo custodito sin da bambina.  Era alla ricerca di Dio. Pian piano capì che quel vuoto in fondo al cuore aveva la forma di Dio, e poteva essere ricolmato solo da Lui.
Dio si servì di quel momento cupo e scuro per avvicinarla a Se ed offrirle amore, perdono e salvezza.

Ho rivisto in me le stesse espressioni, per altri motivi e situazioni usate anche queste da Dio affinchè potessi aggrapparmi a Gesù che ha vissuto su questa terra da uomo ed ha sperimentato il dolore e la sofferenza, ha provato il distacco e l'abbandono del Padre quando su di Sè ha preso i peccati di ognuno. Grazie a Lui, che ha parlato al mio cuore, sono rinata e Gli appartengo.























"Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me." Gesù  (Apocalisse 3:20)

Apri la porta del tuo cuore.

 PADRE VENGO A TE...



sabato 5 novembre 2011

Aspettando con fede

Titolo: Al fiume col nonno
Tecnica: Olio su tela (40x50)

Ricordo benissimo il momento in cui fui rapita da questa immagine. Purtroppo non l'ho vista dal vero, ma era una di quelle foto che si trovano nei depliant sistemati sugli espositori esterni alle agenzie di viaggi.
La cosa che mi colpì non furono soltanto i colori, bensì un particolare che pochi notano: si tratta del gesto che fa il  bambino dimostrando al proprio nonno con  tanta  fantasia e immaginazione che tipo di pesce grande e grosso aveva preso quando lui non c'era. Ricordo che mi fece sorridere e mi piacque così tanto che fui veloce anche nell'esecuzione del dipinto.
E' strano notare a distanza di tempo, come allora, personalizzando questa immagine, abbia dato al nonno la somiglianza di mio padre con l'aspetto di adesso, e al bambino che somigliava un pò a mio fratello da piccolo la somiglianza attuale di mio nipote che ancora a quei tempi non c'era. Effettivamente ora chi guarda il quadro, che si trova a casa di mia madre (non l'ho mai voluto vendere), pensa proprio che siano i loro ritratti in un'ambientazione bellissima di calma e pace.
Non l'ho mai venduto, forse perchè dietro, oltre quelli  già raccontati, c'è un intreccio di ricordi che mi lega particolarmente a questo dipinto. L'ho eseguito dopo un momento triste della mia vita, in un momento di crescita interiore, ma non solo... mi ricorda tantissimo il mio passato da bambina.
I mie genitori avevano l'hobby della pesca, e ricordo i miei sentimenti... soprattutto di impazienza. Non riuscivo a capire come potessero star li ore ed ore ad aspettare. Così osservavo il mare aspettando, aspettando o che prendessero un pesce o che andassimo via. Ricordo che per capire e soddisfare queste mie curiosità, provai anch'io più volte a prendere una canna e gettare l'amo in mare ma non mi piacque molto. Innanzitutto immaginare come il pesce si impigliava  a quella "toccata" o scossetta che si sentiva attraverso la canna e poi star li, tutte quelle ore, seduta senza far niente...
Da bambina dicevo ai miei che si perdeva solo tempo, perciò preferivo portarmi qualcosa da leggere o carta e colori per disegnare. Loro dicevano che tra ciò che facevo io e quello che facevano loro alla fine non vi era molta differenza, come per me era una passione il disegno, per loro era una passione la pesca. Non  importava quanto dovessero aspettare, quell'attesa stessa diventava piacere in vista di qualcosa che alla fine, pesci presi o non presi, li aveva soddisfatti concedendo loro una giornata di relax.
Si, forse è vero... è l'atteggiamento che assumi mentre aspetti che fà la differenza!
Sin da piccola, disegnando, strappando fogli e ridisegnando, aspettavo il tempo in cui potessi vedere dei miglioramenti per poter poi passare ad una nuova tecnica e soprattutto alla pittura. Molte volte la fretta voleva prendere il sopravvento, a volte piangevo per gli insuccessi  ma grazie ai miei genitori, al loro incoraggiamento, capivo che la crescita in qualsiasi campo, avveniva gradualmente e che il segreto per migliorare era proprio nell'aspettare esercitandosi  pazientemente.
L'ho meditato e ci ho ripensato l'altro giorno durante una lettura biblica.
C'è un bellissimo Salmo che dice così:
Io ho pazientemente aspettato l'Eterno,
ed egli s'è inclinato a me ed ha ascoltato il mio grido. (Salmo 40:1)

Quante volte dopo aver pregato per una situazione difficile da risolvere o da raggiungere, anzichè sentire la pace e la calma di Dio, dopo qualche ora ho sentito tristezza o impazienza? Era una preghiera fatta con poca fede, oppure una preghiera fatta con fede ma dove le mie preoccupazioni e ansie vincevano il completo abbandono che dovevo avere in Dio.
E' proprio quella parola "Pazientemente" che fa la differenza!
E' l'atteggiamento che vuole Dio da noi; quando una risposta da parte di Dio tarda a venire, non è perchè lui tarda a rispondere per il piacere di farlo è perchè prepara ogni cosa nei modi e tempi giusti e nel frattempo le ore, i giorni che passano nell'attesa, rappresentano la prova  affinchè possiamo crescere forti nella fede.
Egli non è sordo alle nostre suppliche, Egli ci ascolta con amore e risponde al tempo giusto.
La fiducia viene sperimentata proprio nell'attesa.
Purtroppo la fretta di vedere risolti certi problemi anzichè farci agire sotto la Sua santa e perfetta volontà ci fa agire secondo il nostro volere, e quante volte le situazioni peggiorano o non migliorano affatto!

C'è un episodio nella Bibbia che parla proprio di questo, si tratta dell'impazienza del re Saul.
Saul commise questo gran peccato a Ghilgal, agli inizi del suo regno sopra Israele. 
Il profeta Samuele aveva unto Saul come re e disse chiaramente a Saul che egli era l'uomo divinamente chiamato a rompere i legami che i Filistei tenevano su Israele.
Mentre il tempo della guerra si faceva più vicino, Samuele comandò a Saul di attenderlo prima di andare in battaglia.
Tutto il popolo si doveva radunare a Ghilgal per cercare il Signore per una guida; Samuele sarebbe allora tornato con dei comandi specifici da parte del Signore. Disse a Saul: "Tu aspetterai sette giorni finché io giunga da te e ti faccia sapere quello che devi fare". (1 Samuele 10:8).
Dio soltanto doveva avere il controllo. Il piano di guerra contro i Filistei doveva essere tutta opera Sua. Samuele rappresentava la voce del Signore ed attraverso lui Israele avrebbe ricevuto una guida sovrana e divina. 
Dio stesso stava per formare tutti i piani d'Israele e mostrare loro come ingaggiare la guerra. Quindi Saul stava aspettando a Ghilgal una parola che venisse da Samuele; ma la guerra cominciò prima del previsto.
Mentre attendeva in quel luogo, Saul diventava sempre più impaziente per l'arrivo di Samuele. I Filistei stavano per muoversi, ma secondo il comando di Dio, Saul  non poteva scendere in battaglia fin quando Samuele avesse portato la parola per dirigere Israele.
Nel frattempo l'esercito israelita era nel panico. Erano in pochi e senza spade,  possedevano solo ascie e utensili da fattorie, al contrario del ben armato e numeroso esercito Filisteo.
Mentre quest'ultimo si avvicinava, gli uomini di Saul ebbero paura; in breve stavano disertando da ogni parte.
Dio sapeva dal principio che Israele sarebbe stata in questa situazione, ma non aveva importanza la dimensione o la potenza del loro nemico, gli israeliti dovevano riunirsi in fede per attendere Dio e la Sua chiara parola di guida.  
Saul invece di attendere come Dio aveva comandato tramite Samuele, dette un termine a Dio per agire. Non lo dichiarò apertamente e a parole,  ma lo fece comunque nel suo cuore. 
Saul decise che se una parola dall'alto non fosse arrivata entro un certo tempo, avrebbe fatto quanto fosse stato necessario per salvare la situazione. Egli aspettò sette giorni, secondo il termine fissato da Samuele; ma quando vide che ancora Samuele non giungeva peccò. Prese il posto da sacerdote  e iniziò ad offrire dei sacrifici. Samuele era proprio lì vicino, stava per giungere era solo in ritardo di alcune ore,  perché Saul doveva essere provato.
Dio voleva dare a Saul una testimonianza di una umile dipendenza da Lui in ogni cosa, ma Saul fallì la prova; aveva guardato alle condizioni che peggioravano e che apparivano senza speranza.
Saul sentì una forte necessità di darsi da fare immediatamente in quella situazione; alla fine la sua impazienza prese il sopravvento, di conseguenza le sue azioni non furono approvate e benedette dal Signore, perchè fece prevalere la paura, l'impazienza, il proprio orgoglio, il proprio io.
La logica gli diceva che l'ora si era già fatta troppo tarda, che qualcosa doveva essere fatta.
La fede invece è tutt'altra cosa, difficile da spiegare ma facile da capire se si ha un cuore umile e semplice:
"Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono." (Ebrei 11:1)
Quante volte si agisce come Saul, siamo impazienti vogliamo tutto presto e subito, senza voler capire che Dio agisce in modi e tempi giusti e fa tutto per il nostro bene!

Trovo di aiuto e conforto questo versetto, lo ripeto nella mia mente per tutti quei momenti in cui l'impazienza mi soffoca e mi fa soffrire:
... e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio;  non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce pazienza,  la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza." (Romani 5. 2-4)



martedì 1 novembre 2011

La mia Luce

 Titolo: Come un faro"
Tecnica: Acrilici su tela (30X60)

Tempo fa, mentre dipingevo questo quadro riflettevo e meditavo su quanto è importante la luce di un faro nella notte per coloro che navigano. Con la sua luce, i suoi segnali luminosi, rappresenta una guida, un avvertimento, a volte una speranza.
Da piccola, dato che i miei genitori avevano come hobby quello della pesca, spesso mi ritrovavo di sera a star lì accanto a loro con l'impazienza e la voglia di andare via per la noia, ma se ci trovavamo su una spiaggia o tra gli scogli, dove un faro era ben visibile, restavo lì incantata ad osservarlo, mentre la sua lanterna con il suo fascio di luce intermittente o roteante, illuminava  il mare.
E immaginavo storie antiche, di naviganti che si sentivano smarriti o impauriti tra il nero del cielo e del mare perchè avevano perso la rotta, o si trovavano in mezzo alle onde impetuose. Pensavo a quale conforto e speranza potevano avere nell'avvistare la luce di un faro, nel sapere che erano vicino ad una costa ed avere il tempo per agire, per mettersi in salvo.
Nella mia vita spirituale posso paragonare la fede in Dio alla luce di un faro: nei momenti più bui, più difficili, più tristi, Dio mi ricorda che Egli stesso è la mia Luce, la mia Speranza, il mio Rifugio. Egli illumina i miei passi, è la Luce sul mio sentiero.
Ci sono dei versi bellissimi nella Sua Parola che parlano di questo,  versi che mi hanno aiutato e confortato donandomi la pace nelle avversità, la fede nella preghiera.

"Il Signore è la mia luce e la mia salvezza;
di chi temerò?
Il Signore è il baluardo della mia vita;
di chi avrò paura? "(Salmo 27:1)
"La tua parola è una lampada al mio piede
e una luce sul mio sentiero." (salmo 119:105)


Gesù stesso si definì  la luce del mondo come affermano questi versetto:
"Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo". (Giov. 9:5)
"Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre". (Giov.12:46)

Sono consapevole del fatto che avendo ricevuto Cristo nella mia vita e avendo, tramite Lui, comunione con il Padre, io sono figlia della Luce e la Luce deve risplendere in me, il mio compito quindi è quello di testimoniare del Suo grande e immenso amore, del Suo perdono.

"Perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce." (Efesini 5:8)
"Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli." (Matteo5:14-16)



Certo, non è sempre facile, soprattutto in mezzo alle difficoltà o nei momenti tristi, ma so ed ho sperimentato che il Signore mi consola, mi dà conforto. A volte in preghiera, mentre  lacrime calde scorrevano dai miei occhi e solcavano il mio viso, sentivo il suo abbraccio (una pace ed un conforto che pervade il  cuore) e capivo, grazie al Suo Spirito, che le prove in cui mi trovavo servivano a fortificare e far crescere la mia fede, a rinunciare al mio volere, affinchè io potessi aggrapparmi a Lui che desidera il meglio per me, che ha un progetto e disegno meraviglioso per la mia vita.

Tempo fa, proprio per questi momenti, ho trascritto una  piccola frase nell'ultima pagina della mia piccola Bibbia, mi ha sempre aiutato e dice così:
Non pregate per una vita facile, pregate di essere gente forte. Non pregate per compiti pari alle vostre forze, pregate per avere forze pari ai vostri compiti.

Poi di seguito ho aggiunto questo versetto: "Io sono con voi tutti giorni, fino alla fine dell'età presente"(Gesù)
Si tratta di  una promessa! Sta a me giorno dopo giorno afferrarla e viverla!
Perciò ogni volta nei miei post trascrivo, oltre ai miei pensieri e alle mie esperienze, sempre i versetti della Bibbia perchè non è altro che Luce e Verità!


"Perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo, tenendo alta la Parola di Vita..." (Filippesi 2:15)